Psychiatria Danubina, 2020; Vol. 32, Suppl. 1, pp 42-46 Conference paper © Medicinska naklada - Zagreb, Croatia

TRANS-AURICULAR VAGUS NERVE STIMULATION IN THE TREATMENT OF RECOVERED PATIENTS AFFECTED BY EATING AND FEEDING DISORDERS AND THEIR COMORBIDITIES

 Yuri Melis1,2, Emanuela Apicella1,2, Marsia Macario1,2, Eugenia Dozio1 , Giuseppina Bentivoglio2 & Leonardo Mendolicchio1,2

 1Villa Miralago, Therapeutic Community for Eating Disorders, Cuasso al Monte, Italy 2Food for Mind Innovation Hub: Research Center for Eating Disorders, Cuasso al Monte, Italy

I Disturbi della Nutrizione e della Alimentazione (DNA) (Eating and feeding disorder’s -EFD’s) secondo il Manuale dei Disordini Mentali  (DSM-5) (American Psychiatric Association 2014), sono rappresentati da anoressia nervosa (AN) caratterizzata da estrema restrizione calorica e forte ossessione per il peso e le forme corporee; la bulimia nervosa (BN) caratterizzata da abbuffate seguite da vomito autoindotto, uso di lassativi e diuretici; binge-eating disorder (BED) con episodi di fame compulsiva ed abbuffate non seguite da vomito, associato ad obesità.

I DNA, in particolare l’AN, rappresentano le patologie psichiatriche con più alto rischio di suicidio.

I disturbi alimentari hanno sempre avuto una connotazione tipicamente femminile, a partire dall'antica Grecia, all'Impero Romano, fino al tardo Medioevo dove possiamo trovare tracce biografiche di soggetti che usano questi comportamenti per rappresentare una vita ascetica, ma oggi questi comportamenti, si identificano all'interno di una classificazione psicopatologica.

In Europa la percentuale di donne con DNA è 1-4% per AN, 1-2% per BN, 1-4% per il BED, rispetto alla popolazione generale. Negli USA circa 20 milioni di donne e 10 milioni di uomini soffrono i disturbi della nutrizione ed alimentazione.  (KeskiRahkonen 2016).

Questi dati sono anche sottostimati, poiché molti soggetti sono non diagnosticati e restano fuori dalle rilevazioni epidemiologiche (Udo & Grilo 2018). Negli ultimi 20 anni è cambiata la distribuzione di genere: da un rapporto femmine:maschi di 1:10 siamo ora a circa 1:4.  I maschi non sono quindi esclusi da questa patologia, esprimendo i sottotipi quali vigoressia e ortoressia (Strother et al. 2012).

Anche l’età di insorgenza è cambiata negli ultimi 20 anni, diventando l’esordio sempre più precoce, in età prepubere (Preti et al. 2009), che rende più gravi i danni organici legati alla malnutrizione..

La comorbidità psichiatrica è significativa: disturbi dell’umore in BN, con valori  tra il 24 e il 90%, e nella AN 31-88% (Jordan et al. 2014).

Il trattamento dei DNA prevede un approccio interdisciplinare che tenga conto della complessità psicologica ed organica ma, dal punto di vista delle terapie farmacologiche, fatta eccezione per quelle indicate nelle comorbidità psichiatriche, non esistono evidenze sulla efficacia di farmaci specifici nei DNA.

Un interessante studio ha indagato l’efficacia del trattamento di DNA attraverso la stimolazione elettrica transcutanea del Nervo vago (Ta-VNS), traendo ispirazione da alcuni lavori sulla sua applicazione nei Disturbi depressivi maggiori e nella epilessia refrattaria (Kong et al. 2018) oltre che nella obesità (Brunoni et al. 2010).

Il Nervo Vago, X nervo cranico, gioca un ruolo importante nella regolazione dell’umore e dell’appetito (Bodenlos et al. 2007). La sua funzione consente la comunicazione tra le vie afferenti, dal corpo al cervello, che sono distribuite bilateralmente nella corteccia cerebrale, nel diencefalo, nel sistema limbico e nell'insula, e quelle efferenti, dal cervello agli organi del nostro corpo: cuore, stomaco, polmoni, esofago.  Molte vie efferenti del Nervo Vago giocano un ruolo fondamentale nella regolazione del food intake, e la stimolazione elettrica ha mostrato la modulazione funzionale di aree cerebrali coinvolte nelle patologie psichiatriche come le dipendenze da sostanze e l’astinenza (Val-Laillet et al. 2015).

Anche studi su animali hanno mostrato effetti della stimolazione vagale sul comportamento alimentare e studi sull’uomo con Ta-VNS hanno prodotto risultati sulla riduzione del craving da cibo, probabilmente perché l’innervazione vagale coinvolge le aree limbiche dopaminergiche del piacere e della regolazione dell’appetito. (Val-Laillet et al. 2015).  Altri studi hanno riportato effetti della Ta-VNS sui livelli di GABA e Norepinefrina, confermando la sua azione neuro-modulatoria in molte zone bersaglio coinvolte nel comportamento alimentare (Steenbergen et al. 2015).

L’ipotesi degli Autori è quella che, mediante la stimolazione del nervo vago trans auricolare senza alcun tipo di invasività, si possa modulare l'attività connessa alle aree preposte alla regolazione dell'umore e nelle aree di regolazione della nutrizione, e che si possa stimolare anche l’azione del Vago sulla regolazione del Sistema Nervoso Autonomo, fondamentale nel mantenimento della omeostasi.  (Kong et al. 2018).

Lo studio si è svolto su 15 donne, di età compresa tra i 18 e i 51 anni, ricoverate presso un centro per il trattamento dei DNA, con diagnosi di AN (9), BN (5), BED (1). Le pazienti avevano una comorbidità psichiatrica: disordine bipolare tipo 1 (4), disordine bipolare tipo 2 (6), disturbo border line (5).

Il protocollo prevedeva un trattamento per 9 settimane, con Ta-VNS, (frequenza 1,5-3,5 mA per 4 ore al giorno, un solo elettrodo nella conca del padiglione auricolare sinistro, alla intensità che paziente poteva tollerare), rilevando in quattro tempi differenti (t0-t1-t2-t3-t4) le variabili seguenti:  Heart Rate Variability (HRV), Hamilton Depression Rating Scale (HAMD-HDRS17), Body Mass Index (BMI), Beck Anxiety Index (BAI).

L’analisi dei risultati ha mostrato una differenza statisticamente significativa nel miglioramento dello stato depressivo, dello stato ansioso, ed un miglioramento nel BMI.

In particolare il BMI nelle pazienti con AN e BN ha avuto un incremento dal 5 all’11%.

L’analisi dell’HRV non ha mostrato cambiamenti significativi, confermando la discordanza della attività del Simpatico e del Parasimpatico nei DNA.

Anche se il numero dei pazienti è troppo esiguo per trarre conclusioni, ed il tempo di osservazione è troppo breve, tuttavia questo studio apre la strada ad ulteriori indagini con la Ta-VNS, proponendo questo trattamento come una integrazione nell’approccio terapeutico multifattoriale dei Disturbi della Alimentazione.

 

  • American Psychiatric Association: Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Quinta edizione, 2014
  • Bodenlos JS, Schneider KL, Oleski J, Gordon K, Rothschild AJ & Pagoto SL: Vagus nerve stimulation and food intake: effect of body mass index. Journal of Diabetes Science and Technology 2014; 8:590–595. https://doi.org/10.1177/1932296814525188
  • Brunoni AR, Teng CT, Correa C, et al.: Neuromodulation approaches for the treatment of major depression: challenges and recommendations from a working group meeting. Arq Neuropsiquiatr 2010; 68:433-451
  • Jordan J, McIntosh VVW, Carter JD, Rowe S, Taylor K, Frampton CMA, McKenzie JM, Latner J & Joyce PR: Bulimia nervosa-nonpurging subtype: Closer to the bulimia nervosa-purging subtype or to binge eating disorder? International Journal of Eating Disorders 2014; 47:231–238. https://doi.org/10.1002/eat.22218
  • Keski-Rahkonen A: Epidemiology of Eating Disorders in Europe: Prevalence, Incidence, Comorbidity, Course, Consequences, and Risk Factors. Curr Opin Psychiatry 29, no 6. Published online, 2016
  • Kong J, Fang J, Park J, Li S, Rong P: Treating Depression with Transcutaneous Auricular Vagus Nerve Stimulation: State of the Art and Future Perspectives. Front psychiatry 2018; 9:20
  • Preti A, Girolamo G De, Vilagut G, et al.: The epidemiology of eating disorders in six European countries: Results of the ESEMeD-WMH project. J Psychiatr Res 2009; 43:1125-1132
  • Steenbergen L, Sellaro R, Stock AK, Verkuil B, Beste C, Colzato LS: Transcutaneous vagus nerve stimulation (tVNS) enhances response selection during action cascading processes. Eur Neuropsychopharmacol 2015; 25:773-778
  • Strother E, Lemberg R, Stanford SC, Turberville D: Eating Disorders in Men: Underdiagnosed, Undertreated, and Misunderstood. Eat Disord 2012; 20:346-355
  • Udo T, Grilo CM: Prevalence and Correlates of DSM-5 – Defined Eating Disorders in a Nationally Representative Sample of U.S. Adults. Biol Psychiatry 2018; 84:345-354
  • Val-Laillet D, Aarts E, Weber B, et al.: Neuroimaging and neuromodulation approaches to study eating behavior and prevent and treat eating disorders and obesity. Neuro Image Clin 2015; 8:1-31